Sempre più evidenze scientifiche indicano che il CBD è efficace nel trattamento della psoriasi e di altre patologie della pelle.
In Italia 3 milioni di persone soffrono di psoriasi. L’84% dei pazienti si dichiara deluso dalle cure e, nel 90% dei casi, le abbandona. Sono i dati riportati dall’indagine ADIPSO, Associazione per la Difesa degli Psoriasici, condotta su 5.278 questionari compilati dai pazienti e 2.560 dai medici specialisti. Il problema della inefficacia dei trattamenti a questa particolare condizione è noto da tempo ma negli ultimi anni una nuova speranza sembra emergere all’orizzonte. Sono sempre più le conferme degli effetti benefici della cannabis contro i problemi della pelle come psoriasi e dermatite. Al centro dell’interesse degli studi clinici vi sono le spiccate proprietà antinfiammatorie del cannabidiolo (CBD), che agendo sul sistema endocannabinoide dell’essere umano è in grado di lenire le infiammazioni che colpiscono il derma e, di conseguenza, svolgere un’azione benefica sulle cellule cutanee.
Cos’è la psoriasi?
La psoriasi è una dermatosi – una malattia della pelle – abbastanza comune e di origine genetica anche se è stato dimostrato che fattori ambientali e autoimmunitari giocano un ruolo. Non è una malattia infettiva né tantomeno contagiosa. I suoi segni più evidenti sono le caratteristiche chiazze circoscritte eritematosquamose. La psoriasi non è legata a un particolare sesso o all’età e le lesioni della pelle possono manifestarsi in qualsiasi porzione della cute, dal palmo delle mani alla pianta dei piedi.
La psoriasi può avere varie forme. La sua forma “a placche” è la più comune (80% dei casi) e si manifesta con placche rosse o rosate, ben circoscritte e che presentano delle squame biancastre. La psoriasi guttata, invece, ha un’incidenza del 10% sul totale dei casi ed è formata da caratteristiche papule (minuscole lesioni che si presentano in rilievo) piccole e rosse. Compare più spesso, in genere, nella parte superiore del torace e a volte può estendersi fino al cuoio capelluto. La psoriasi eritodermica compare nel 3% dei casi e genera grandi macchie infiammate su ampie zone del derma. Si tratta di una delle forme più gravi dato che spesso comporta per il paziente un forte disagio a causa dell’intenso prurito e della costante sensazione di bruciore. La psoriasi pustolosa (3% sul totale dei casi) provoca l’insorgere di aree caratterizzate da un buon numero di pustole molto sensibili, a volte limitandosi alla superficie delle mani o dei piedi. Queste lesioni della pelle risultano essere dolorose e la psoriasi, in questa particolare forma, assume le caratteristiche di una malattia invalidante.
L’artrite psoriasica è una patologia cronica che colpisce le articolazioni ed è associata direttamente alla presenza di psoriasi cutanea. In tre quarti dei casi la psoriasi è il “campanello d’allarme” per il successivo sviluppo dell’artrite. Le persone che ne sono colpite avvertono sensazioni di dolore ben localizzate (ai piedi o alle mani, oppure ai gomiti o alle ginocchia) e sperimentano una progressiva riduzione della capacità di compiere ampi movimenti con il corpo. In generale i pazienti avvertono rigidità alle articolazioni, in particolare nelle ore successive al risveglio. In alcuni casi particolari, la psoriasi può “sovrapporsi” con altre patologie della pelle, come la dermatite seborroica.
Molti studi hanno indagato i fattori alla base dell’insorgere della malattia. Le cause, a tutt’oggi, non sono ancora state chiarite ma si ritiene, con buona probabilità, che oltre alla componente genetica e immunologica, anche i fattori ambientali o eventuali traumi passati possano contribuire allo sviluppo della patologia.
Gli studi su cannabis e psoriasi
La ricerca scientifica sta dimostrando ogni giorno di più i benefici che l’uso topico di prodotti contenenti cannabidiolo (CBD) o delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) possono comportare sui pazienti affetti da psoriasi. I due principali principi attivi della pianta di canapa esercitano, infatti, un’influenza per mitigare i sintomi della psoriasi. Essi infatti agiscono sullo stato di infiammazione della pelle tipico della malattia. Una delle prime indagini che scoprirono questo importante ruolo antinfiammatorio dei principi attivi contenuti nella cannabis risale al 2009 e già suggeriva di compiere ulteriori ricerche per testarne gli ambiti applicativi in medicina. Pochi anni dopo, nel 2016, una revisione degli studi condotti fino ad allora ha evidenziato nuovamente come i principi attivi della cannabis possano essere utilizzati con successo nel trattamento di varie forme di psoriasi. Proprio quest’ultima pubblicazione indicava la cannabis come un promettente alleato nella lotta alla malattia.
Una delle manifestazioni più comuni della psoriasi è la riproduzione troppo rapida delle cellule cutanee. Nel 2007 i ricercatori della Medical School della Nottingham University, hanno osservato come alcuni principi attivi della pianta di cannabis – THC, CBD e altri – fossero in grado di rallentare la crescita anormale dei cheratinociti, le cellule dell’epidermide più comuni. Queste evidenze hanno spinto i ricercatori a suggerire lo sviluppo di prodotti contenenti quei principi attivi da utilizzarsi per rallentare il processo di crescita incontrollata di cellule della pelle. Nel 2015, invece, un importante articolo pubblicato su JAMA ha descritto il ruolo della cannabis nel trattamento del dolore cronico derivato dalle condizioni patologiche, fra cui le malattie della pelle. Risale al 2017, invece, una delle più recenti revisioni dello stato di avanzamento della ricerca sul rapporto tra cannabis e psoriasi. La revisione è stata curata dai ricercatori dell’Università del Colorado e pubblicata sulle pagine del Journal of the American Academy of Dermatology. Nella lunga analisi dello stato attuale della ricerca, gli autori hanno messo in luce il chiaro legame tra l’utilizzo (topico e non solo) della cannabis e una sostanziale riduzione delle malattie della pelle e dei sintomi a esse correlati. Il riferimento molto chiaro è proprio alla psoriasi e alle sue manifestazioni caratteristiche. L’efficacia della cannabis, secondo gli studi, è il frutto delle sue note proprietà antinfiammatorie.
Nonostante ogni giorno emergano sempre più prove di questa qualità della cannabis, la ricerca è ben lontana dall’arrestarsi. Una buona parte delle ricerche, infatti, è stata condotta su campioni animali e l’azione dei principi attivi della cannabis sull’essere umano è, a maggior ragione, meritevole di un ulteriore interessamento da parte della comunità medico-scientifica.
(nella foto uno dei nostri prodotti top per la cura locale della psoriasi, che consigliamo sempre di integrare con l’assunzione contemporanea del nostro Olio di CBD per un’azione totale a livello di organismo)